Introduzione
“Sono due ore che siamo bloccati nel traffico, mi sarei anche rotta le palle!” esclama mia moglie, esasperata. Odio quando fa così; non solo non ha pazienza, ma pretende che l’accompagni dall’altra parte della città in piena ora di punta.
“Mentre cerco di non perdere la calma, mi giro e la vedo tutta imbronciata. È arrapante anche così, con il mollettone nei capelli, struccata e la tuta da palestra sotto cui cerca invano di nascondere il suo seno enorme. Sto pensando solo ad una cosa…”
“Non ti distrarre” dice ridendo, sentendosi osservata.
“Perdonami, è che stavo pensando che potremmo impiegare meglio tutto questo tempo…o no?” dico, toccando vistosamente il cazzo da sopra i jeans per farle capire chiaramente le mie intenzioni.
“Piantala… comunque ci sarà sicuramente un incidente, perché non è normale tutta questa fila.” e apre il cruscotto per prendere le sue caramelle.
“Danne una anche a me, ma quelle con le tette. Sai che i cazzi non mi piacciono molto…”
Ne metto una manciata in bocca, sono morbide e gommose, proprio come le sue tette giganti. Allungo una mano per afferrarle un seno da sopra la tuta e subito lo sento tra le mie mani. Lei lo sa, quando l’ho vista la prima volta, ho perso completamente la testa e non ci ho più capito nulla.
Il Ricordo Indimenticabile
Ricordo il momento esatto in cui mi sono innamorato. La prima sera a casa sua, esce dal bagno con addosso questo completo guepiere e corsetto senza le coppe. Il seno, enorme, strabordava mostrando tutto, compresi i capezzoli già turgidi. Non avevo mai visto tette così perfette: rotonde, morbide e soprattutto grandi, proprio come piacciono a me.
Lei si avvicinò prendendosi le tette tra le mani, sollevandole e stropicciandole per poi mettersi a cavalcioni su di me, spingermi la testa in mezzo al suo enorme seno ed iniziare ad agitarlo. In quell’esatto momento credo di aver perso i sensi per qualche secondo, prima di sborrarmi nelle mutande come un ragazzino e fare una figura di merda colossale con lei.
È allora che mi sono innamorato, subito prima che mi infilasse un capezzolo in bocca per farselo succhiare, dicendomi “succhia, da bravo, che se mi fai godere per bene dopo puoi infilare il cazzo nel mio culetto”.
La Magia delle Sue Tette
Come avrei potuto non sposare una donna che, mentre sei seduto sul treno, con la scusa di prendere i biglietti, ti struscia le tette sulla faccia solo per vedere il tuo cazzo che da sotto i pantaloni cerca disperatamente attenzioni? Come non sposare una donna con una settima di seno naturale che, mentre la sbatti per bene, ad ogni botta ha le tette che iniziano a sobbalzare?
Come non sposare una donna che ha delle tette così grandi da non riuscire nemmeno ad afferrarle completamente con le mani? Delle tette così grandi in cui puoi perderti, tutte da stringere, baciare, succhiare e mordere. E come fare a meno dei suoi capezzoli perfetti, che appena li sfiori si inturgidiscono così tanto da sembrare due gustosi confetti, tutti da strizzare, da succhiare, da prendere tra le dita e farli arrossare per quanto li sfreghi? Da tenerli stretti coi denti per evitare che scappino via. Mamma mia!
Il Presente
“Terra chiama Paolo… ti vuoi muovere? Stanno partendo le macchine!”
“Si… ti amo!”
Conclusione
Questo racconto offre uno spaccato piccante della mia vita con mia moglie e il nostro amore per il suo seno perfetto. La nostra intimità si accende ogni giorno grazie alla sua bellezza naturale e alla nostra voglia di esplorare e godere appieno del piacere reciproco. Nonostante il traffico e le piccole irritazioni quotidiane, l'amore e l'attrazione tra di noi rimangono sempre forti.