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Racconti erotici: attrazione porta a porta, sesso con il mio vicino di casa

Racconti erotici: attrazione porta a porta, sesso con il mio vicino di casa

Questo mese è la seconda volta che mi fermo a parlare con il vicino di casa, ci siamo incrociati più volte e oltre a un mezzo sorriso di cortesia non era mai successo che ci fermassimo a parlare.

Quando ho incominciato a scambiarci due parole è stato il momento in cui mi sono accorta che poteva interessarmi, ma non essendo molto sfacciata non ho mai osato più di tanto.

Questo fino a giovedì sera.

È successo qualcosa che né io né sicuramente lui ci aspettavamo.

Stavo rientrando in casa e mentre giravo le chiavi all'interno della serratura, sento esclamare un "ciao" alle spalle.

Di colpo, divento rossa, cosa che normalmente non sarebbe mai successa.

Rispondo con un timido "ciao" anch'io.

Iniziamo a parlare quando, dopo esserci accorti di essere da mezz'ora fermi sul pianerottolo, mi invita a casa sua per un bicchiere di vino, e ignara di quello che sarebbe successo, sono entrata.

Mentre guardo la sua casa con oggetti qua e là, lui versa due bicchieri di vino, poi mi porta il mio e si ferma davanti a me, mi fissa, si avvicina sempre di più... poi mi bacia.

A freddo, ripensandoci, non devo aver avuto una grande reazione, anzi credo di essere rimasta anche piuttosto immobile in quanto non me l'aspettassi.

Ma quel bacio è stato tremendamente coinvolgente, tanto che ad un certo punto, ho iniziato anch'io a sciogliermi.

Non baciavo un uomo da mesi, ero convinta che quando sarebbe di successo avrei avuto un contegno chiedendomi se la persona che avevo davanti fosse quella giusta: giovedì però questo pensiero non l'ho mai avuto.

Mi mette la lingua in bocca e mi tiene dai polsi appoggiandomi le braccia sul muro, mi sbottona la camicetta e non perde tempo più di tanto, infilandomi una mano tra i seni.

La mia testa va a mille, e non sapendo che cosa fare decido di lasciarmi andare completamente.

La mia mano destra scivola sul suo pacco mentre lui mi tiene solo piú dal braccio sinistro e lavora ancora sui miei seni, slaccio prima la cintura, poi faccio scivolare la zip e infine inizio a palpare sentendo quanto si ingrandisca sempre di più quello che c'è sotto.

Nel frattempo mi chiedo che cosa mi stia succedendo, non avevo mai reagito così ad una situazione del genere ma soprattutto mi chiedo se è solo perché non mi era mai capitato prima.

Poi i pensieri finiscono perché c'è il suo pacco a chiamarmi che pulsa sempre di più nella mia mano.

Mi bacia sul collo, mi mette una mano sulla testa facendo una leggera pressione come a comunicarmi di scendere.

È la cosa più assurda, è che io lo faccio.

Sono sodomizzata da quest'uomo, non so che cosa mi abbia fatto ma ha sbloccato punti di me stessa che nemmeno conoscevo.

Scendo sotto e senza pensarci troppo abbasso le mutande facendo per la prima volta uscire davanti a me quel membro ormai in completa erezione, lo sego un po' tra le mani e passo dopo qualche secondo a mettermelo in bocca.

Lo succhio a fondo, come non avevo mai fatto prima, scendo anche sui testicoli e poi lo rimetto in bocca completo, non mi riconosco più nemmeno io, ma sono eccitata, eccitata come non mai, nel frattempo mi metto una mano anche nelle mie di mutande e toccandomi mi accorgo che anche la mia amica di sotto ha apprezzato quello che ho fatto fino ad adesso perché è già bagnata, molto più di quando mi tocco da sola sul divano.

Inizio a fare dei cerchietti sul clitoride e la cosa mi fa mancare il respiro, nel frattempo mangio ancora il suo sesso che minuto dopo minuto riempie sempre di più la mia bocca, inizio a toccarmi sempre più veloce, e lavorando su entrambi mi accorgo che la cosa mi eccita ancora di più.

Sento i suoi gemiti, ma lui non sente i miei perché ho la bocca piena di lui.

Mi dice che però non vuole venire così, anche se mi confessa di avere già l'impulso farlo, allora mi rialza molto dolcemente, poi mi gira e mi appoggia le mani contro il muro.

Nel momento in cui realizzo che vuole mettermelo da dietro qualcosa in me si accende ancora di più, mi lascio scopare come non mi ero mai lasciata scopare, lui me lo mette, mi afferra dai seni, e nel frattempo di tanto in tanto mi infila un dito in bocca e io inizio a succhiarlo proprio come fosse il suo membro di sotto.

Siamo sudati e le nostre urla di piacere presumo si stiano cospargendo per tutta la palazzina, lui mi allarga le natiche e lo mette ancora più dentro e io nel frattempo mi tocco da davanti.

Mentre il mio fiume va sempre più in piena, sento il suo membro uscire, lui urlare di piacere e uno schizzo caldo sulla schiena.

Non è riuscito a trattenere l'orgasmo e la cosa mi fa sorridere, ma nemmeno il tempo di farmi pulire che mi gira, si mette in ginocchio e mi mette la lingua in mezzo alle gambe.

Non mi era mai capitato che un uomo dopo essere venuto avesse voglia di leccarmela.

Tuttavia, non ero convinta perché le mie labbra erano talmente bagnate che non so quale sapore stesse sentendo di me.

Ma la voglia era tanta, troppa, così lo lascio fare, lo afferro dai capelli brizzolati e lo stringo ancora di più tra le mie gambe mentre appoggio la testa sul muro dietro.

Inizio ad ansimare così forte in quella stanza così silenziosa che quasi mi imbarazzo da sola, poi mi lascio andare e mi contraggo, sentendo arrivare uno degli orgasmi liberatori più forte che abbia mai avuto.

La mia vagina sembra un pavimento bagnato, quasi mi vergogno per quanto mi sia lasciata andare, ma ormai è troppo tardi e a dire la verità non ho nemmeno rimorsi.

Mentre ho le ultime pulsazioni e mi godo la fine del mio orgasmo, guardo negli occhi quell’uomo di cui non so nemmeno il nome.

Non siamo riusciti ad arrivare fino a quel punto.

I nostri vini sono rimasti a guardarci tutto il tempo, senza essere essere mai bevuti. 

Rimaniamo a parlare qualche minuto prima di salutarci, poi, un pò sconvolta per tutto quello che era appena successo, ritorno a casa.

Mi butto sotto la doccia e apro l'acqua calda, mi infilo e faccio un bagno veloce.

Mentre mi sto asciugando sento suonare il campanello.

"Ma chi può essere a quest'ora? Non dirmi che..."

Nella mia testa qualcosa aveva già capito che poteva essere solamente una persona.

Apro.

- "Ciao"

- "Ehi, ciao!"

E come se fossimo ripartiti da zero, nemmeno mezz'ora fa avevo il suo cazzo in bocca e adesso eravamo di nuovo entrambi imbarazzati.

- "Pensavo...che..."

Mentre aspettavo che completasse la frase lo osservavo e lo vedevo impacciato, come se stesse necessariamente cercando un argomento per farsi invitare in casa o qualcosa del genere.

Nel momento in cui lo realizzo capisco che vuole solo una cosa, e dato che stasera ormai il controllo l'ho lasciato morire, lo afferro dalla camicia e lo bacio interrompendolo mentre parla.

Lo trascino in casa e prendo io il comando, mi tolgo l'asciugamano che avevo in vita e questa volta sono io a spingerli subito la testa di sotto.

Lui esegue senza obiezioni.

Non aveva finito nemmeno da trenta minuti, che già aveva di nuovo la testa tra le mie gambe.

Io rimango in piedi, lascio cadere la testa all'indietro mentre con la mano lo tengo afferrato dai capelli e ben saldo sul mio sesso, lui è inginocchiato e segue i piccoli movimenti della mia mano che lo guidano la velocità.

Mentre è il ginocchio tira fuori il cazzo e inizia a masturbarsi, capisco dalla velocità e la pressione con cui lo fa che è estremamente eccitato dall'idea di leccarmela.

Si tocca sempre più veloce e lecca più velocemente e con decisione anche me, lo guardo in ginocchio nel mio appartamento chiedendomi che cosa mi abbia portata fino a questo punto, poi smetto nuovamente di pensarci, apro ancora di più le gambe e lo spingo dentro di me.

Mi sento afferrare da dietro dalle sue mani enormi, poi mi spinge verso di lui tenendomi dai glutei, mi piace, mi fa sentire posseduta.

La sfiora, la bacia, la lecca, si sposta all'interno delle gambe, poi riparte, lo fa mentre è estremamente eccitato, sento i suoi respiri, la sua foga, la sua fame verso il mio sesso.

Qualche secondo e mi contraggo.

- "Sono venuta

Lui mi guarda, sorride, poi rimane con la testa tra le mie gambe, annusa il mio odore, si tocca sempre più veloce, mi lecca l'interno coscia, poi ritorna sul clitoride, si tocca velocissimo e lo vedo il suo cazzo eruttare come un vulcano.

E' venuto anche lui.

Ci ricomponiamo alla veloce, recuperando i vestiti sparsi nel pavimento.

Lui mi lancia il reggiseno e io le sue mutande.

Si riveste e mi saluta con un bacio.

- "Spero di rivederti presto" mi dice.

Poi si gira e se ne va, mentre io rimango sul ciglio della porta, aspettando che rientri.

Non dico niente, ma accenno un timido sorriso.

Sono venuta due volte in poco più di un'ora, con uno sconosciuto.

Chiudo la porta e mi butto nel letto, mi passano davanti tutte le immagini, sento ancora la sua bocca tra le gambe, sento il suo respiro sulle cosce e non capisco come sia possibile, ma sono ancora eccitata.

Cerco di pensare ad altro ma la testa torna li, sento ancora il suo pene come fosse nella mia bocca, lo sento in mano, lo sento scivolarmi dentro le guance.

Ho l'istinto di toccarmi ma non posso, sto esagerando, sarebbe la terza volta in un'ora e mezza.

Mentre ripenso al rapporto da dietro, le dita mi scivolano da sole nelle mutande, inizio a toccarmi costatando di essere ancora o già bagnata, non resisto, mi perdo nell'ultima tentazione, inizio a disegnare con il dito piccoli cerchi sul mio clitoride, ripenso al rapporto, al bacio, al pene in bocca, alla sua mano che mi porta giù con la testa, ai miei polsi tenuti fermi sul muro, a lui che me la lecca, alla possessione.

Respiro sempre più velocemente, mi eccito sempre di più, fino a lasciarmi andare all'ultimo orgasmo, che mi tiene con i suoi spasmi qualche secondo inerme.

Sono venuta per la terza volta.