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Racconti erotici: ci prova durante il massaggio (e cedo volentieri)

Racconti erotici: ci prova durante il massaggio (e cedo volentieri)

Il sole filtrava tra le tende del centro massaggi olistico, con un profumo di incenso che aleggiava nell’aria e una musica lenta, ipnotica, in sottofondo.

Chiara si era spogliata lentamente nello spogliatoio, indugiando davanti allo specchio.

Il suo corpo era ancora umido, lucido dopo il bagno turco.

Le dita percorrevano le curve con una lentezza istintiva, come se stesse cercando di sedurre se stessa.

Aveva scelto l’ultimo appuntamento del giovedì.

Sempre.

Da settimane.

Solo per lui.

Diego, il massaggiatore.

Alto, pelle ambrata, mani forti.

Sempre silenzioso. 

Ma ogni gesto, ogni sguardo, era una promessa sospesa.

Appena entrò nella stanza, Chiara era già distesa sul lettino.

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L’asciugamano le copriva solo parzialmente le curve.

Aveva lasciato scoperta la schiena di proposito, voleva sentirsi osservata, desiderata.

Lui bussò due volte e disse piano:

"Posso entrare?"

"Certo!"

Diego chiuse la porta alle sue spalle, camminò scalzo, i passi morbidi sul parquet.

Aveva la casacca bianca aperta sul petto, i capelli raccolti.

"Come ti senti oggi?"

"Tesa… in alcuni punti più che in altri," rispose lei, con un sorriso che lasciava poco spazio ai fraintendimenti.

Lui non replicò.

Prese l’olio, lo strofinò tra le mani, poi cominciò.

Il tocco fu delicato, poi più sicuro, poi intimo.

Le sue mani si muovevano con precisione, scivolavano su ogni curva con una lentezza studiata.

"Qui sei molto contratta."

"Forse è l’attesa..."

"Di cosa?"

"Del momento in cui smetti di fingere che siamo solo un massaggio."

Le mani di Diego si fermarono.

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Il respiro rallentò.

Poi le sue dita risalirono, sfiorando la schiena nuda, le costole, la linea dei fianchi.

"Sai che non dovrei."

"Allora sbaglia con me."

Sapevano entrambi da tempo che sarebbe successo, prima o poi.

Chiara si voltò leggermente, gli occhi lucidi, la bocca umida.

"Hai idea di quante volte ti ho desiderato solo con gli occhi?"

"Hai idea di quante volte ho voluto affondare la lingua tra le tue cosce mentre fingevo di rilassarti?"

L’asciugamano scivolò piano.

Il suo corpo era completamente nudo, morbido, bagnato di olio.

Diego si inginocchiò accanto al lettino, le mani che le scorrevano lungo la pancia.

Le baciò il collo, poi tra i seni, poi si fermò.

"Fammi assaggiarti."

Le aprì le gambe con lentezza, poi con fame le posò la lingua sulla figa calda, iniziando a leccarla lenta, poi veloce, poi ancora più profondo.

"Sì… così… continua… Dio, sei bravissimo…"

Le mani di lui la tenevano aperta, due dita dentro che premevano il punto giusto, la lingua che non smetteva di giocare.

"Ancora… leccami tutto il clitoride… voglio venire nella tua bocca…"

Chiara si inarcava, il corpo teso, il piacere che cresceva.

"Sto… sto venendo… cazzo… sì!"

L’orgasmo fu lungo, profondo, la sua voce rotta che riempiva la stanza.

Il respiro spezzato, la bocca semiaperta.

Diego si alzò, i pantaloni già gonfi.

Li abbassò, tirando fuori il suo cazzo duro, gonfio, pulsante.

"Ora sali sopra."

Chiara si mise a cavalcioni su di lui, lo guardò negli occhi.

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"Ti voglio tutto dentro. Lentamente. Poi scopami come vuoi."

Guidò il suo cazzo dentro la sua figa bagnata, calda, stretta.

"Dio… sei perfetto… sento ogni centimetro…"

Cominciò a muoversi, i seni che ondeggiavano, le mani sulle sue spalle.

Diego la afferrò per i fianchi, la sollevava e la faceva ricadere su di lui, con colpi sempre più forti, profondi, selvaggi.

"Scopami forte… fammi tua… voglio venire mentre mi riempi tutta…"

Lui le morse il capezzolo, poi il collo, mentre affondava violento, brutale.

"Ti piace sentirti mia? Una puttana che geme per le mani del suo massaggiatore?"

"Sì! Fammi venire! Più forte! Più dentro! Non fermarti!"

Le urla si facevano roche, incontrollate.

Il ritmo aumentava.

Il letto tremava.

Chiara tremava, il corpo che veniva scosso da un nuovo orgasmo.

Diego non si fermava.

La sollevava, la girava, la prendeva da dietro con lo stesso ritmo feroce.

Le mani sui fianchi, il petto incollato alla sua schiena.

"Apri di più… voglio sentirmi ancora più dentro…"

"Sì… così… scopami anche l’anima… non fermarti mai…"

Le mani di Chiara cercavano appigli.

Le dita trovavano il bordo del lettino, poi la pelle di lui, le unghie che graffiavano.

Un altro orgasmo, più violento, le fece urlare.

Diego le afferrò i capelli, la tirò verso di sé e la baciò con violenza.

"Fammi venire dentro… voglio sentire tutto il tuo sperma colarmi dentro…"

Con un grido rauco, Diego venne, sborrando con forza, rimanendo incollato a lei.

Rimasero così, i corpi fusi, le mani ancora intrecciate.

Le labbra sulla pelle, il respiro lento.

"Il massaggio è finito?" sussurrò lei, con la voce spezzata.

Diego sorrise.

"No. Questo era solo il primo trattamento. Il pacchetto completo prevede tutta la notte."