L'aria umida filtrava dalla finestra, portando il profumo salmastro del mare, ma la stanza d'albergo era rovente per una tensione che si poteva tagliare.
Giulia era lì, in piedi davanti al balcone, i due amici, Luca e Pietro, dietro di lei.
Aveva sempre avuto un debole per entrambi, per i loro sguardi complici, per i loro corpi atletici, per il modo in cui sembravano completarsi.
Stasera, quella loro unione sarebbe diventata anche la sua.
Il silenzio della stanza era assordante.
Giulia sentiva il respiro pesante di entrambi dietro di sé, la loro vicinanza quasi la soffocava.
Il loro desiderio era una forza quasi fisica che la spingeva in avanti.
Si era preparata per questo momento da settimane, con sogni proibiti e fantasie scottanti.
Sapeva che non c'era più una via di ritorno, e la cosa le piaceva da morire.

"Sei sicura? Non c'è modo per tornare indietro," la voce di Luca era un sussurro rauco, mentre si avvicinava, e le sue mani si posavano sui fianchi di Giulia, accendendo un fuoco.
Giulia chiuse gli occhi, sentendo le dita di Luca che le stringevano la pelle con una presa possessiva.
"Non voglio tornare indietro" rispose, la sua voce un filo.
Pietro, dall'altro lato, si limitò a sfiorarle la schiena con le dita, un tocco leggero ma che le fece tremare le ginocchia.
Giulia si voltò, trovandosi in mezzo a loro, le loro energie che la avvolgevano, la loro fame che le riscaldava la pelle.
I loro sguardi neri la divoravano, un fuoco infernale che le bruciava fino all'anima.
"Sono pronta..." mormorò lei.
Luca fu il primo a muoversi.
Le sue mani le strapparono il vestito, un movimento brusco che lasciò il tessuto a brandelli.
Pietro le sfilò il reggiseno, lasciando che i suoi seni pieni e sodi fossero liberi.
I capezzoli si indurirono subito, invitanti.
I due uomini si tolsero i vestiti con la stessa foga, rivelando fisici scolpiti, un mix di muscoli e vene in evidenza.

I loro cazzi duri e imponenti erano già pronti e pulsanti, due martelli di carne che lei avrebbe accolto.
"Scegli chi vuoi per primo" ringhiò Luca, la sua voce profonda.
Giulia non riusciva a scegliere.
"Tutti e due," ansimò, e la risposta fece impazzire.
Pietro si inginocchiò di fronte a lei, il suo cazzo turgido che le sfiorava la coscia, mentre Luca la afferrava dai fianchi, tirandola contro di sé.
Un gemito roco le sfuggì dalle labbra quando il caldo corpo di Pietro si strinse alla sua intimità, il suo cazzo che si posava sulla sua vagina già pronta.
"Dio, sei così bagnata..." mormorò Pietro, la lingua che le sfiorava la sua perla rosa, la fonte di tutto quel piacere.
Giulia spinse il bacino contro di lui, un gemito di puro piacere le sfuggì dalle labbra.
"Sì, cazzo, così... così," ansimò, mentre le sue dita si aggrappavano alle spalle di Luca.
Mentre Pietro la leccava, Luca le accarezzava il seno, le dita che le strizzavano i capezzoli, la sua bocca che le mordicchiava il collo.
Giulia si sentiva al centro di un vortice di piacere, due uomini che la toccavano, la baciavano, la desideravano in ogni fottuto modo.
"Sei nostra..." mormorò Luca, la voce roca, mentre il suo cazzo duro le si strofinava contro il fianco, un'agonia dolce.
"Sì, sono vostra..." urlò lei, la voce spezzata dall'eccitazione.

Pietro si staccò dalla sua vagina per un istante, e Luca si inginocchiò per prendere il suo posto.
Il suo cazzo che le si posò sulle labbra, e lei lo prese, lo succhiò, lo leccò, sentendo il sapore di lui.
Le sue mani le accarezzavano i fianchi, il suo cazzo che si strofinava contro la sua bocca, e la sua intimità era così bagnata, così desiderosa, che non ce la faceva più.
"Sei pronta?" la voce di Luca era un ringhio, mentre si posizionava tra le sue gambe.
Pietro si alzò, leccandole il sesso bagnato, e poi si mise dietro di lei.
Giulia si inginocchiò, con il culo in fuori, e sentì subito il calore di due cazzi duri che le si posavano contro la sua pelle.
L'erezione le premeva contro il suo culo, l'altra contro la sua intimità.
"Ti prego, cazzo... vi voglio entrambi," ansimò lei.
Pietro la penetrò per primo, con un unico, violento movimento, riempiendola in un istante.
Era grande, caldo, e si sentiva fottutamente bene.
Le sue pareti si strinsero intorno a lui, accogliendolo in una morsa bollente e stretta.
Luca, nel frattempo, le si mise in bocca.

"Oh, cazzo, sì," ansimò Giulia, mentre il suo corpo si riempiva, la sua bocca succhiava.
Pietro iniziò a muoversi, prima lentamente, assaporando ogni spinta, poi con un ritmo sempre più incalzante, più profondo, più selvaggio.
Ogni spinta era un'ondata di piacere che la travolgeva, facendola gemere e ansimare senza controllo.
"Più forte, Pietro! Sfondami! Più forte, cazzo!" urlò Giulia, mentre il suo corpo si contorceva di piacere.
Nel frattempo, Luca la riempì la bocca, prendendola in bocca e facendola soffocare di piacere.
Giulia sentiva il suo cazzo che le riempiva la bocca, la gola, e il suo corpo che si muoveva con una foga animalesca.
"Ora tocca a me," ringhiò Luca, mentre si staccava dalla sua bocca e si posizionava dietro di lei, il suo cazzo che le si posava contro il suo culo.
"Sì, ti prego... prendimi," ansimò Giulia.
Luca si spinse in lei con un unico, violento movimento, riempiendola in un istante.
Era grande, caldo, e si sentiva fottutamente bene.
Le sue pareti si strinsero intorno a lui, accogliendolo in una morsa bollente e stretta.
"Ora siamo un corpo solo," mormorò Luca, mentre le sue spinte si facevano più veloci, più potenti, un ritmo furioso che la portava sull'orlo del baratro, spingendola oltre ogni limite di piacere.
Sentì il suo corpo tendersi in un lungo, intenso spasmo, ogni muscolo che si contraeva in attesa dell'esplosione finale.
Un urlo rauco, liberatorio, le squarciò la gola mentre l'orgasmo la travolgeva con una forza brutale, senza precedenti.
Era uno tsunami di piacere, un terremoto di sensazioni che la scuoteva da cima a fondo, facendola fremere incontrollabilmente, tremare tutta come una foglia al vento.
Luca la seguì un istante dopo, gemendo il suo nome come una preghiera profana mentre si riversava in lei con un'esplosione selvaggia, un getto caldo e potente che la riempì completamente, esausto ma incredibilmente soddisfatto.
Rimasero così per un lungo momento, i loro corpi ancora uniti, pesanti e sudati, i respiri affannosi che si mescolavano nell'aria notturna.
Il silenzio era ora riempito solo dal suono dei loro cuori che battevano all'unisono, l'eco di un desiderio finalmente soddisfatto e di un segreto che li avrebbe per sempre legati, nascosto tra le lenzuola di quell'attico.
Un segreto caldo e inconfessabile, in quella notte di pura follia, che non avrebbero dimenticato.