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Racconti erotici: la sega in macchina

Racconti erotici: la sega in macchina

Ieri sera mi sono vista con Gabriele.

C'era solo lui, Mirko è fuori da tre giorni per lavoro e avevamo voglia di fare qualcosa.

Pioveva e siamo rimasti quasi tutto il tempo in macchina.

Abbiamo iniziato a parlare del rapporto a tre che abbiamo avuto l'ultima volta che ci siamo visti tutti insieme e ci siamo eccitati discutendone, pensando che alla fine non avremmo fatto male a nessuno se ci fossimo concessi una sveltina in auto.

Mentre parlavamo ho rotto il ghiaccio io, iniziando a palparlo sui testicoli.

Mi piace fare questo gioco, toccare gli uomini, farli eccitare, ma lasciarli senza venire.

Glielo dico e dice che sono una stronza ma a me eccita, vedere quella montagnetta nelle mutande che si fa sempre più grande, lui appoggia la testa sul sedile e socchiude le labbra, io sfrego, palpo e sento lui che mi implora di toccarglielo da sotto le mutande.

No. Ancora no.

Ogni tanto scendo a lato, interno gambe, giusto per farlo soffrire, poi risalgo e muovo da fuori le mutande il suo cazzo, lo sento sempre più gonfio.

Ogni tanto smetto perché mentre siamo parcheggiati passa qualcuno.

Lui é lí sofferente, che vorrebbe esplodere, io ridacchio.

Mi avvicino al suo collo, lo lecco, lo annuo, che buon profumo.

Mi tocco anch'io.

Lo tengo fermo dal mento, perché ha voglia di girarsi e ficcarmi la lingua in bocca, ma comando io il gioco.

Il dito mi scivola dentro, sono già un fiume, con la destra lavoro su di lui, con la sinistra su di me.

Mentre lecco il suo collo divento sempre più bagnata, prendo dalla tasca un mini vibratore, lo accendo, lo posiziono.

É il mio amante segreto, colui che sa farmi venire come nessun uomo.

Inizio ad ansimare e gli chiedo di giocare con le parole, di dirmi qualcosa.

"Ho voglia di venirti in bocca..." mi dice, poi si sbottona i pantaloni, come invitandomi a succhiarglielo.

Ma per me è ancora presto.

Torno con la mano sul suo cazzo gonfio, lo sego, ma niente di più, deve giocare ancora su di me, sarebbe troppo facile così.

"Ti prego prendimelo in bocca", mi chiede.

"Ancora no..." rispondo.

Mi lecca al collo e inizia a toccarmi il clitoride, il suo dito scivola così bene che entra da solo nell'orifizio vaginale, inizia a penetrarmi con un dito e dopo qualche secondo mette dentro anche il secondo.

Ho una contrazione.

"Ti prego, fammi un pompino, sto esplodendo...." mi dice con la voce roca.

Mi faccio toccare ancora qualche minuto poi inizio ad eccitarlo con le frasi.

"Vorresti che te lo prendessi tutto in boc...?", non faccio in tempo a finire la frase che sento il suo cazzo gonfiarsi ancora di più, quella frase lo ha fatto impazzire e mi mette ancora più voglia.

Ad un certo punto sento il suo respiro farsi sempre più veloce, mi prende dai capelli e mi abbassa di forza la testa verso il suo cazzo, invitandomi a prenderglielo definitivamente in bocca.

La cosa mi piace da morire e inizio a succhiarglielo.

Lui sembra in trance, io vado su e giù con la testa sempre più veloce e i suoi respiri rimbombano nella macchina sempre più forti.

"Ti prego, continua..." mi dice.

"E se mi fermassi...?" rispondo sorridendo interrompendo il gioco.

Mi riprende la testa e mi mette il cazzo in bocca.

Adesso inizio a giocare anche con le mani e le alterno con la bocca, poi me lo tengo tra le guance mentre li massaggio i testicoli e vedo il suo apprezzamento.

Sento il calore del suo cazzo, vedo le vene pulsare, vedo quanto sta apprezzando questo pompino, me lo chiede con i gemiti, senza parlare.

Di colpo mi riprende dai capelli, mi alza la testa e inizia a baciarmi con la lingua, mentre inizia a toccarsi da solo.

Sento e vedo che aumenta sempre più la velocità, come se stesse per venire, mi sposto sulle sue guance, le lecco, poi passo al collo e afferro io il suo cazzo in mano.

"Ti faccio sborrare io", esclamo.

Lo scuoto un paio di volte mentre il mini vibratore mi sta portando alla fine.

Sento che sto per venire, me lo rimetto in bocca per l'ultima volta...

Qualche secondo e mi contraggo, vengo ancora prima di lui.

Lo porto al naso per sentire il mio odore.

Non so perché lo faccio, ma mi piace farlo ogni volta che finisco i miei rapporti: ora mi sento vuota e priva di energia.

Guardandomi in questo stato sento lui gemere e le mie mani sporche del suo seme.

É venuto anche lui. 

Prendo i fazzoletti e mi pulisco le mani, poi li passo a lui che è venuto dappertutto.

"Mi hai prosciugato..." mi dice.

Faccio un sorriso malizioso.