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Racconti erotici: il pacco del corriere era più grande di quanto pensassi

Racconti erotici: il pacco del corriere era più grande di quanto pensassi

Era una di quelle giornate in cui l'aria era carica di aspettative.

Mi ero appena infilata una canottiera leggera e dei pantaloncini corti quando sentii il campanello suonare.

Aprii la porta e mi trovai davanti il nuovo corriere, un ragazzo con occhi profondi e un sorriso malizioso.

"Devo lasciarti un pacco," disse, fissandomi con uno sguardo che sembrava voler dire molto più delle sue parole.

Gli indicai il tavolino vicino all'ingresso, ma lui non si mosse subito.

Rimase lì, osservandomi con attenzione, quasi stesse aspettando un invito più esplicito.

"Puoi lasciarlo lì," ripetei, sentendo un calore crescere sotto la pelle.

Lui si avvicinò, appoggiando il pacco con lentezza studiata.

"Non capita spesso di fare consegne così interessanti," disse con un tono che mi fece arrossire.

Non sapevo come rispondere.

Mi limitai a un sorriso nervoso, ma lui non sembrava intenzionato ad andarsene.

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"Hai bisogno di una mano per aprirlo?" continuò, il suo sorriso diventando più audace.

"Non credo che ci sia bisogno di aiuto," risposi, cercando di mantenere la voce ferma.

Lui fece un passo indietro, ma invece di andarsene si appoggiò al muro accanto alla porta.

"Mi chiamo Luca, comunque. E tu?"

"Sara," dissi, cercando di mantenere la conversazione più neutra possibile. Ma c'era qualcosa in quel suo modo di guardarmi che rendeva difficile ignorare l'elettricità nell'aria.

"Piacere di conoscerti, Sara," rispose, il suo tono pieno di sottintesi.

"Se hai bisogno di qualcos'altro, sai dove trovarmi."

Chiusi la porta, ma non riuscii a togliermi il sorriso di Luca dalla testa.

Mi appoggiai al legno freddo, cercando di calmare il battito del cuore.

La giornata passò lenta, ogni rumore fuori dalla finestra mi faceva immaginare che fosse lui, di nuovo lì.

E quando il pomeriggio lasciò spazio alla sera, mi resi conto che avrei voluto incontrarlo ancora.

Il giorno dopo, quasi come se avesse sentito il mio desiderio, il campanello suonò di nuovo.

Aprii e trovai Luca, con un altro pacco in mano.

"Non aspettavo niente," dissi, confusa.

"Sembra che qualcuno abbia pensato a te," rispose, entrando senza aspettare un invito.

Chiusi la porta dietro di lui, il cuore che batteva forte nel petto.

"Allora? Vuoi vedere cosa c'è dentro?" disse con un sorriso che mi fece tremare le ginocchia.

Mi avvicinai al pacco, ma Luca era già accanto a me.

Il suo respiro caldo sfiorava il mio collo, le sue mani erano a pochi centimetri dalle mie.

Quando sollevai il coperchio, trovai un set di lingerie nera.

Lo guardai, incredula.

"Non è per me, vero?" chiesi, la voce un filo di fiato.

"Dipende," rispose lui. "Ti piace?"

Non sapevo cosa dire.

La situazione era diventata surreale, ma il desiderio nei suoi occhi era innegabile.

Mi voltai verso di lui, il nostro sguardo si incontrò e in un attimo il suo viso era vicino al mio.

Le sue labbra sfiorarono le mie con una delicatezza che mi fece tremare.

"Non so se è una buona idea," sussurrai, ma non mi mossi per fermarlo.

"A volte le idee migliori sono quelle che non ci aspettiamo," rispose, prima di baciarmi con più passione.

Mi persi in quel bacio, le sue mani che si muovevano sulla mia schiena, il calore del suo corpo contro il mio.

Quando mi sollevò e mi portò verso il divano, non protestai.

"Ti sei chiesta perché questo pacco è arrivato proprio a te?" disse, mentre le sue labbra si spostavano sul mio collo. "Forse era destino."

Le sue mani scivolarono sotto la mia canottiera, sollevandola lentamente.

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Il suo tocco era sicuro, deciso, e il mio corpo rispondeva ad ogni sfioramento con un brivido.

"Sai cosa penso, Sara?" sussurrò all’orecchio, mordendolo leggermente. "Che sotto questi vestiti ci sia molto di più di quello che mostri."

"E tu cosa ne sai?" replicai, cercando di mantenere un tono di sfida, ma la mia voce tradiva il desiderio che cresceva dentro di me.

"Lasciami scoprire," disse, abbassando i pantaloncini con una lentezza esasperante.

Rimasi solo con le mutandine, ma il suo sguardo mi fece sentire come se fossi completamente nuda.

I suoi occhi percorrevano ogni centimetro del mio corpo, facendo salire il calore alla testa.

"Sei perfetta," disse, prima di inginocchiarsi davanti a me.

Le sue labbra sfiorarono la mia pelle, tracciando un percorso infuocato lungo le cosce.

Quando le sue mani scivolarono sotto l’elastico delle mutandine, il respiro mi si bloccò in gola.

"Vuoi che continui, Sara?"

"Sì," risposi senza esitazione, sentendo il desiderio prendere completamente il sopravvento.

Lui non si fece pregare. Le sue labbra, la sua lingua, il suo tocco esperto mi fecero perdere il controllo, e il mio corpo rispose a ogni stimolo con una foga che non credevo possibile.

"Non immagini quanto ti desideravo," sussurrò Luca, sollevandosi leggermente per guardarmi negli occhi. "Ogni volta che ti vedevo aprire quella porta, speravo fosse l’occasione giusta."

Gli passai una mano tra i capelli, tirandolo verso di me.

"Allora perché aspettare?" gli chiesi, prima di baciarlo con tutta la passione che avevo dentro.

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Le sue mani continuarono a esplorare il mio corpo, mentre i nostri respiri si intrecciavano.

Mi sollevò di nuovo, portandomi verso la camera da letto.

Mi appoggiò sul letto con una delicatezza che contrastava con l’intensità del suo sguardo.

"Lasciati andare, Sara," disse con una voce roca. "Questa notte è tutta per te."

Mi lasciò senza fiato quando si chinò di nuovo su di me, la sua bocca trovando ogni punto sensibile del mio corpo.

Le sue mani erano ovunque, facendomi ben presto bagnare.

Ogni tocco, ogni bacio, ogni parola sussurrata portava la mia eccitazione a livelli che non avevo mai conosciuto.

Fu come se il mondo intero si fermasse.

Il ritmo che trovammo insieme era perfetto, come se i nostri corpi fossero fatti per completarsi a vicenda.

Le sue mani mi stringevano con forza, la sua voce che mormorava il mio nome mi mandava in estasi.

"Sei incredibile," ansimò Luca, il suo corpo tremante sopra di me. "Non voglio che questa notte finisca mai."

Mi aggrappai a lui, mentre veniva sul letto.

Mi toccai e dopo una contrazione, venni anch'io.

Quando finalmente crollammo l’uno accanto all’altra, il suo sorriso era tutto ciò che potevo vedere.

"Non so cosa sia successo oggi," disse, passandomi una mano sul viso. "Ma so che non sarà l’ultima volta."

Lo guardai, il cuore ancora accelerato. "Non voglio che lo sia," risposi, tirandolo di nuovo verso di me per un altro bacio.

Quella notte, il destino aveva fatto il suo corso, e io sapevo che la mia vita non sarebbe più stata la stessa.