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Racconti erotici: notte bollente al locale scambisti

Racconti erotici: notte bollente al locale scambisti

Non andavo a ballare dai tempi del liceo e quando Stefania me l'ha proposto sono rimasta in dubbio per qualche giorno lasciandola in attesa con il mio classico "ti faccio sapere".

Alla fine nella serata di ieri ha continuato ad insistere e oggi ho ceduto.

Per l'occasione sono andata a comprarmi anche un vestito e il pomeriggio l'ho passato tra depilazione, trucco, capelli e scelta degli accessori.

Il posto è una discoteca di collina, lei la conosce bene perché ci va spesso, io non ci sono praticamente mai stata e stasera sarà la mia prima volta dopo tanti anni che non vado a ballare.

Alle 21.30 e sotto casa mia, piena di profumo e con in macchina già la musica sparata a palla che mi da il benvenuto con un urlo pronto a farmi capire che é carica di voglia di far festa.

Siamo nella sua macchina e parliamo, cantiamo e urliamo.

"Se ti avessi detto dove andavamo veramente stasera non saresti mai venuta!"

"Cioè?"

Impallidisco di colpo.

"Locale scambisti!"

"Stai scherzando vero?"

Racconti erotici 1

Non ci potevo credere, mi aveva appena preso una trappola, era da tutta la settimana che mi diceva che saremmo andate a ballare e adesso se ne era uscita che mi voleva portare in un locale scambisti.

“Ti sei dimenticata che sono sposata?”

"No, tranquilla, non me lo sono né dimenticata, nè sei obbligata a fare niente che non vuoi, è solo una serata diversa, per divertirci e vedere come funziona..."

“...eh dai, nonna!”

“Nonna?”

“Si, tu sei una nonna!”

Per un attimo mi sono sentita quelle ragazze bastian contrario, che hanno sempre da dire su tutto e che tengono sempre il freno a mano inserito nella vita.

Ho fatto un respiro, ci ho pensato un secondo e alla fine ho deciso: “Va bene, andiamo!”.

Mentre Stefania parcheggiava continuavo a pensare che cosa dovessi aspettarmi, non ero mai stata in uno di quei posti, anche se ripensandoci Stefania me ne aveva parlato tempo fa e devo dire che qualche messaggio l'aveva già lanciato sul suo interesse in merito al luogo.

Chi avrei incontrato?

Cosa avrei fatto?

Non mi era mai capitata una situazione del genere.

Scendiamo dalla macchina e dopo qualche metro arriviamo al portone d'ingresso del locale, due uomini grossi ed eleganti ci invitano ad entrare e Stefania mi guarda sorridendo dicendomi che le donne non pagano!

Racconti erotici

Ci distribuiscono soltanto una mascherina da indossare all'ingresso per coprire il viso, la indossiamo entrambe e entriamo.

Sono imbarazzata, in ansia e preoccupata.

Pero qualcosa mi spinge ad entrare.

L'aria che tira è completamente diversa da quella che mi aspettavo, tutto è molto elegante, raffinato, per terra una deliziosa moquette, nell'aria un profumo e le pareti coperte di velluto.

Facciamo un corridoio e troviamo un gruppo di persone che cerca di capire in quale tra le tre stanze che hanno davanti entrare.

Un uomo inizia a parlare con Stefania e con mio grande stupore lei non lo evita, anzi, parlano e si perdono in una chiacchierata che rimane comunque innocua.

Nel frattempo rimango da sola e si avvicina anche a me un uomo, si chiama Franco, approccia dicendomi che sono una bellissima donna e dandomi un bacio sulla mano.

Che galanteria, penso.

Nonostante il suo modo di fare fosse molto cordiale e non invadente, ero imbarazzata all'idea di parlare con un uomo pensando di avere un marito a casa, così ho tagliato corto e ho cercato di nuovo lo sguardo di Stefania che però non c'era più.

Mi giro più volte, ma non trovo la mia amica, poi scrutando con la testa tra le stanze, la vedo chiusa in una stanza con quell'uomo.

Impallidisco.

Avevo visto bene?

Si, era lei.

Stavano solo parlando, certo, ma perchè si erano spostati a parlare in quella stanza?

Non riesco a reagire, non capisco le sue intenzioni, e non voglio fare nemmeno la madre che va a richiamarla negandole un qualcosa che vuole.

E' adulta, ho pensato.

Fa quello che vuole.

Racconti erotici 3

Nel frattempo Franco si ripresenta dietro di me, dicendomi che nell'attesa se voglio posso bere qualcosa con lui, che si tratta solo di una chiacchierata nell'attesa che la mia amica torni.

Non so che fare, mi guardo intorno e Stefania non è con me, non trovo altre soluzioni, accetto.

In una stanza ci sediamo sul divano e preciso a Franco che non sono in quel luogo per cercare avventure, ma che ho semplicemente accompagnato la mia amica che voleva divertirsi.

Lui mi conferma nuovamente di aver capito e di non aver alcuna intenzione strana.

Franco è un uomo distinto, rasato, curato e sportivo.

Parliamo, mi racconta di lui, ma soprattutto mi chiede di me, mi ascolta, poi si avvicina leggermente e mi fa cadere una mano lungo la spalla abbracciandomi.

Nonostante abbia precisato già due volte di non avere alcuna intenzione, lui ha fatto questo gesto che adesso rischiava di rompere tutto, così lo guardo fisso negli occhi, spostandomi.

Non faccio in tempo a dirlo che si avvicina per baciarmi, appoggio le mani sul suo petto spingendolo via, ma lui ritorna su di me baciandomi di nuovo e chiedendomi di lasciarmi andare.

Nei pochi secondi prima del mio rifiuto, ho comunque sfiorato, o forse toccato, le sue labbra.

Aveva un buon profumo.

Dopo la seconda volta che l'ho spostato, è come se in me qualcosa fosse scattato.

Mi sentivo spaesata.

Franco mi guarda negli occhi e si avvicina lentamente.

Voleva provarci di nuovo?

Al suo terzo tentativo di bacio, cedo tra le sue braccia accettando prima il bacio e poi anche la lingua in bocca.

Racconti erotici 4

Ci perdiamo in quell'attimo dove nessuno è presente intorno a noi, ci avvolgiamo, lui fa cadere le sue mani dietro alla mia gonna e la alza infilandole dentro.

Non mi contengo più, mi faccio baciare sul collo, mi faccio leccare e nel frattempo penso la mia amica stia facendo la stessa cosa in quell'altra stanza.

Franco mi prende forte da subito, mi sbottona la camicia e si infila un mio seno in bocca, poi ritorna al collo, mi bacia, mi sfiora e mi fa venire i brividi dappertutto.

Poi mi allarga le gambe e inizia a passare le sue dita sopra le mutande, facendomi inumidire.

Adesso sono io a chiedere la sua mano e la stringo contro il mio sesso, lui inizia a muovere le due dita centrali più velocemente e più intensamente, poi mi sposta la mutanda di lato e fa scivolare il dito dentro.

Sono fuori di me.

Il mio piacere è palese, così tanto che quasi mi vergogno di averlo lasciato andare in questa maniera.

Mentre ci penso lui mi stringe un una mano intorno al collo, appoggiandola giusto con la forza necessaria per tenermi ferma contro il divano, poi mi apre le gambe e mi entra dentro.

Mi penetra con decisione e mi bacia mentre lo fa, continuando a tenermi dal collo.

Poi mi afferra dai seni, me li tiene ben saldi mentre mi scopa, scivola sui fianchi e torna lavorare con la mani sul mio culo.

Mi faccio penetrare, rimango a gambe aperte sul divano mentre ancora quasi non capisco ciò che sta accadendo, ma sono coinvolta e senza freni, oramai.

Franco mi gira, mi toglie completamente la gonna e mi prende da dietro, mi infila un dito nella bocca mentre me lo mette dentro. 

Mi riporta ad ogni colpo verso di sè, tenendomi dai seni.

Stretti tra le sue mani.

Mi scopa forte, anche più di prima, è eccitato, lo sento. 

E la cosa mi eccita.

Mentre me lo mette sento che mi bacia la schiena, poi mi tiene dai capelli e mi avvicina a lui, succhiandomi il lobo dell’orecchio.

Io godo e muovo il culo verso di lui, per far spazio ancora di più.

Mi rigira davanti e mi tocca con le mani, mentre continua a mordermi e leccare i lobi, lo fa con due dita cerchiettandomi il clitoride.

Mi tocca sempre più velocemente, io mi piego e mi inclino.

“Aaaaaahhh”.

Non controllo l’urlo.

Sono venuta.

Qualche secondo dopo vedo Stefania uscire dall'altra stanza con i capelli arruffati.

Capisco e sorrido.

Racconti erotici 5